About

L’Associazione “Memoria della Benedicta” festeggerà i suoi primi 

vent' anni di vita nel 2024: l’anno in cui cadrà l’ottantesimo anniversario dell’eccidio: la più grande strage di partigiani combattenti messa in atto dalle forze tedesche e fasciste nel corso di tutta la Resistenza italiana.


Fine anni 40', questa foto di gruppo è stata scattata in occasione di uno dei primi anniversari della strage della Benedicta nel punto dove si schierò il plotone d' eseguzione. Nel 1946 quel luogo fu segnato con l' apposizione di una croce.
Fine anni 40', questa foto di gruppo è stata scattata in occasione di uno dei primi anniversari della strage della Benedicta nel punto dove si schierò il plotone d' eseguzione. Nel 1946 quel luogo fu segnato con l' apposizione di una croce.

Sono probabilmente le dimensioni di quel tragico evento a spiegare la ragione per la quale, in un territorio vasto, intensamente coinvolto in ogni sua parte dalla lotta partigiana, la vicenda della “Benedicta” è l’unica ad essere specificamente citata nella motivazione posta a commento della medaglia d’oro al valor militare, conferita dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro alla Provincia di Alessandria nel 1996.

Da quel momento, il massacro di giovani partigiani consumatosi nella settimana di Pasqua del 1944 è, dunque, riconosciuto anche al più alto livello istituzionale come l’emblema maggiormente significativo della Resistenza combattuta nelle province di Genova e Alessandria: in quella fascia di territorio appenninico tra Piemonte e Liguria in cui operavano la III Brigata Garibaldi Liguria e la Brigata Autonoma Alessandria. 

Il conferimento della medaglia d’oro è stato l’innesco che ha acceso il motore di un intenso sforzo: teso al recupero e alla valorizzazione dei luoghi, alla conservazione, valorizzazione e trasmissione della memoria, alla realizzazione di nuovi contenitori fisici di suggestioni e iniziative, ora arrivati verso il completamento, al varo di innovative attività nel campo della promozione culturale e della fruizione delle fonti storiche. Un cammino lungo e complicato, che però lascia oggi vedere nuovi, possibili sviluppi: nell’indagare il collegamento tra l’evento dell’aprile 1944 e il contesto sociale in cui esso si svolse, tra grande storia e storia locale, tra il tempo breve della storia evenemenziale e il tempo più disteso della storia sociale.



Molti i protagonisti di quella stagione, alcuni dei quali ci hanno lasciato, come Enzio Gemma, allora Presidente dell’ANPI provinciale, e Pasquale Cinefra, al tempo Vice e poi a sua volta Presidente, le istituzioni locali, provinciali e regionali del versante piemontese e di quello ligure, le associazioni partigiane di entrambe le Regioni, l’ANED, l’Istituto del Nastro Azzurro, gli Istituti per la storia della Resistenza di Alessandria e Genova. Tutti trovarono raccordo e impulso nell’Amministrazione Provinciale, allora guidata da Fabrizio Palenzona, che incaricò l’estensore di queste righe di curare e coordinare il lavoro, in stretto raccordo con Andrea Foco, allora Vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte e futuro, primo Presidente dell’Associazione.

E’ del 1999 la nascita, subito riconosciuta dall’Istituzione regionale, del “Comitato per il recupero e la valorizzazione della sito della Benedicta”. I cui ruderi si presentavano in stato di abbandono e degrado, ricoperti di rovi e sterpaglie, nonostante la folta partecipazione popolare che ogni anno segnava la rievocazione dell’evento e la commemorazione dei caduti (che al tempo si svolgevano al Sacrario) e nonostante la solennità istituzionale: che nel corso degli anni aveva portato sul luogo dell’eccidio già due Presidenti della Repubblica, Giuseppe Saragat e Sandro Pertini (di lì a qualche anno anche di Carlo Azeglio Ciampi).

Il Presidente Sandro Pertini alla Benedicta
Il Presidente Sandro Pertini alla Benedicta

Alle iniziative del “Comitato” vanno attribuiti i propedeutici passaggi dai quali sono scaturite le prime ipotesi progettuali per la pulizia e il recupero dei ruderi e per la contestuale realizzazione, in sito, di un centro di documentazione; sulle cui caratteristiche non sono mancate discussioni anche vivaci, circa la caratteristiche costruttive e le destinazioni d’uso.


La costituzione ufficiale dell’Associazione e la contestuale approvazione del suo statuto avvengono in Comune a Bosio, il 13 ottobre 2003. Mentre è del gennaio 2006 l’entrata in vigore della Legge Regionale, proposta a prima firma dal Consigliere regionale alessandrino, Rocchino Muliere, con la quale viene stabilita l’“Istituzione del Centro di documentazione nell’area della “Benedicta”*

Dopo un lungo e tortuoso iter d’attuazione, il centro ipogeo collocato al disotto dei ruderi della cascina è ora in via di ultimazione per la parte edile. Ne è soggetto finanziatore principale la Regione Piemonte, mentre la Provincia di Alessandria svolge la funzione di stazione appaltante. Entrambe le istituzioni lavorano in stretto raccordo con la nostra Associazione, non solo per definire il quadro dei futuri allestimenti e materiali documentari da inserire nel costruendo, ma anche allo scopo di sostenere le diverse iniziative ufficiali o di valenza culturale ed artistica, promosse per tenere viva la memoria della vicenda storica.

Mappa del nuovo "Memoriale della Benedicta".
Mappa del nuovo "Memoriale della Benedicta".

Nel corso della sua ormai ventennale esistenza l’Associazione “Memoria della Benedicta” è stata connotata dalle differenti personalità di coloro che l’hanno guidata. Così, la lunga presidenza di Andrea Foco si è caratterizzata per il progressivo consolidamento della realtà associativa nel contesto delle relazioni istituzionali, regionali e locali, con l’avvio di esperienze molto significative quali la collana editoriale, che ancora oggi costituisce punto di riferimento indispensabile, o quella riguardante il filone ancora non abbastanza sondato della giustizia verso i crimini di guerra commessi dai tedeschi e dai fascisti in occasione della strage.

Mentre la successiva presidenza di Don Giampiero Armano è stata segnata dall’impronta peculiare di un protagonista di multiforme impegno, nel campo della scuola, della vita religiosa e comunitaria alessandrina, della riflessione culturale, morale e civile sulle vicende del “secolo breve”, osservate sempre attraverso uno sguardo originale e arricchite da una curiosità intellettuale e umana che ha generato nel suo farsi un rilevante arricchimento del patrimonio di nuovi documenti e nuove testimonianze oggi a disposizione della ricerca storica.

Daniele Borioli 

Presidente Associazione Memoria della Benedicta

NOTE:


Nota al video:

Il video non vuole solo rendere omaggio a Don Giampiero Armano e al suo grande impegno nell' accompagnare i giovani studenti presso il sito della Benedicta , ma vuole anche ricordare un caro collaboratore, educatore e profondo conoscitore di cinema e di Resistenza : Gianni Giavotto.


Nota al testo: 

* Approvata all’unanimità nel novembre del 2005 ed entrata in vigore il 10 gennaio 2006, la legge definisce nel suo sintetico testo gli obiettivi su cui ancora oggi le istituzioni e la nostra stessa Associazione “Memoria della Benedicta” sono impegnate, oltre a stanziare 750.000 euro, in base ai quali sono state impostate le fasi progettuali e di realizzazione.

Per consultare l'organigramma, il direttivo, lo statuto, l'atto costitutivo e gli Enti rappresentati nel consiglio direttivo dell'Associazione memoria della Benedicta e tutte le pubblicazioni clicca qui

Per consultare la nostra proposta didattica clicca qui

Per consultare il sito dell' ISRAL , istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in Provincia di Alessandria 

"Carlo Gilardenghi"  clicca qui

Per consultare il sito dell' ILSREG , istituto ligure per la storia della Resistenza e della società contemporanea  clicca qui